Si è tenuto lo scorso 18 gennaio presso la sede della Fondazione Rudolf Steiner di Roma l’incontro sul tema Alimentazione e cura di sé secondo i ritmi della Terra. Come accompagnare gli ultimi mesi dell’Inverno, organizzato dall’Associazione Biodinamica -Sezione Lazio insieme al Gruppo di Acquisto Solidale CERERE.
L’incontro è stato introdotto da Domenico Genovesi, agronomo e agricoltore biodinamico, esperto in sicurezza e qualità alimentare, membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione Biodinamica e segretario della sezione Lazio dell’Associazione biodinamica e poi sono intervenute Silvia Cruscomagno, specializzata in Scienze farmaceutiche applicate in Nutrizione e Cosmesi, esperta in Botanica antroposofica e formatrice presso Weleda-Italia e Donatella Pitasi, medico chirurgo, specializzata in Scienze dell’alimentazione, esperta in Medicina omeopatica e antroposofica e in Terapia nutrizionale in oncologia.
Di seguito un report di sintesi dell’incontro a cura di Amelia Caselli, consigliera nazionale dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
Dopo i saluti di benvenuto di Cristina Dioguardi, Vice-Presidente della Fondazione Rudolf Steiner, Domenico Genovesi introduce l’incontro sottolineando l’importanza della qualità degli alimenti in qualsiasi alimentazione e terapia nutrizionale. In particolare, mette in evidenza l’unicità del valore qualitativo dei prodotti coltivati secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, coerentemente con quanto esposto da Rudolf Steiner nelle sue note conferenze di Koberwitz dell’ottobre 1924. A tale proposito, esprime la necessità, troppo spesso smentita dai fatti, di una seria adesione ai principi in esse esposti, pena il fallimento di una coltivazione biodinamica che tale è solo nel nome. Conclude auspicando lo sviluppo di iniziative come i CSA (Comunità di Supporto dell’Agricoltura) o i GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) per favorire un rapporto diretto tra agricoltore e consumatore e per avere prezzi più equi riducendo il ruolo della distribuzione.
Aaron Antonovsky (1923-1994) e la Salutogenesi, sono la premessa dell’intervento di Silvia Cruscumagno. Aspetto essenziale del principio salutogenico è la facoltà dell’essere umano di confrontarsi con ciò che gli è estraneo, di far fronte ai conflitti e di trarre forza dalle esperienze anche dolorose che essi comportano. “Quali sono le fonti della salute, come si crea e come può essere rinforzata?” è la domanda che ci si dovrà porre in una chiave salutogenica, in palese antitesi con il punto di vista patogenico oggi dominante in cui ci si chiede “Quali sono le cause delle malattie e come si possono prevenire?”.
La medicina antroposofica, nata agli inizi del secolo scorso grazie a Rudolf Steiner (1861-1925), si trova in perfetta sintonia con la domanda e con i principii salutogenici ma, coerentemente con la propria concezione dell’uomo, prende in considerazione lo stato di tutti i corpi dell’uomo: fisico, eterico, astrale e Io. Per questo, essa fonda la sua terapia salutogenica oltre che sui medicinali, anche sull’utilizzo di terapie artistiche come l’euritmia, la pittura, il modellaggio e l’arte della parola nonché di terapie fisiche quali i bagni in dispersione oleosa, le frizioni e i massaggi ritmici.
Secondo l’approccio medico antroposofico, è di primaria importanza lo sviluppo di una resilienza dello spirito basato sulla certezza di un senso profondo dell’evoluzione dell’umanità e sulla fiducia che ognuno possa imparare a diventare più sano e più umano se prende consapevolezza delle sfere divino spirituali che lo abitano. Ogni individuo è inserito a pieno titolo nel mondo fisico e in quello umano che lo circondano, ragion per cui non è possibile separare la cura della sua salute dalla salute degli altri e dell’ambiente.
Proprio perché in connessione con la Terra, l’uomo deve rispettarne i ritmi e poter risuonare con essi, almeno per quei ritmi che sono in suo potere, come quello del sonno-veglia, dell’assunzione dei cibi e dell’attività fisica.
Ed è proprio il corso dell’anno che permette all’uomo di vivere un ritmo, un alternarsi di chiusura e apertura e di rivolgersi all’interiorità e poi al mondo esterno in cicli successivi sempre diversi e con sempre rinnovata e rafforzata coscienza. Anche ai nostri giorni, così difficili, la percezione dei ritmi solari e cosmici dell’anno aiuta a tenere salda la barra del timone di tutta la propria vita.
In particolare, durante l’inverno, quando il sole fisico giunge al minimo della sua forza gettando la terra nel buio e nel gelo, proprio allora rifulgerà il Sole spirituale che nasce nel grembo della Terra e che potrà aiutare l’uomo a superare quel senso di morte e di fine che lo accompagnano nel periodo dominato dall’austero segno del Capricorno. A conclusione del suo intervento, la relatrice espone alcuni consigli pratici, tradizionali e naturali, per far fronte ai più comuni malanni invernali e per sostenere le difficoltà del periodo.
Donatella Pitasi inizia il suo intervento mettendo in evidenza la diversità dell’approccio alimentare convenzionale dalla terapia nutrizionale. Il primo, riduttivo, si basa solo sulla valutazione delle percentuali dei nutrienti degli alimenti che soddisfano il fabbisogno nutrizionale dell’individuo mentre la seconda utilizza gli alimenti come farmaci e si fonda sulla personalizzazione del regime alimentare, sull’utilizzo di alimenti vitali e tiene anche conto degli effetti sull’organismo del metodo di cottura e delle associazioni presenti nello stesso piatto.
Gli antroposofi esperti in nutrizione inoltre concordano sul fatto che il cibo veicola non solo ciò che è utile al corpo dell’uomo ma prepara la base per l’espressione dell’organizzazione dell’Io. L’alimento ingerito subisce nel corpo una serie di trasformazioni che consentiranno al corpo stesso di essere rivitalizzato in tutti i suoi arti costitutivi (corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e Io). Quello che conta, per rafforzare l’organismo, è la forza che viene opposta al cibo durante il processo digestivo. A tal proposito Rudolf Steiner, nelle conferenze dedicate a questo soggetto, sostiene che bisogna prendere in considerazione il fatto che dietro l’organismo umano c’è un insieme di forze soprasensibili che provvedono alla distribuzione, in tutte le direzioni, delle sostanze alimentari assimilate.
Per rispettare e per essere connessi ai ritmi della natura è di primaria importanza consumare alimenti di stagione, che forniscono all’individuo proprio ciò di cui ha bisogno in quel determinato periodo. In particolare, in inverno, la stagione della malinconia che tende a raffreddare l’essere umano, è importante curare a fondo l’organismo di calore attraverso l’alimentazione, grazie a cibi che riscaldano: proprio quelli che troviamo in abbondanza sui banchi di verdura nella stagione fredda, come tutta la famiglia dei cavoli, la cicoria, i carciofi e tutte le verdure dal sapore amaro che aiutano a depurare fegato e reni.
La terapia nutrizionale prevede anche preparazioni volte a sostenere i processi di guarigione dei malanni invernali come la tisana aglio e limone, la minestrina all’aglio, il vin brulé e altre ricette della tradizione popolare. Viene inoltre sottolineata l’importanza della qualità dei prodotti alimentari (verdure, legumi, cereali e condimenti), una qualità che senz’altro è caratteristica e garantita in particolare nei prodotti dell’agricoltura biodinamica.